La Beagle Brigade!

Si sta a discutere se alcuni cani da caccia sono ancora tali o sono diventati soprattutto cani da compagnia. Loro agiscono e ti dimostrano come un cane nato e selezionato a suo tempo per l’attività venatoria, proprio perché ha olfatto e istinti primordiali in misura maggiore rispetto ad altre razze, può assolvere compiti i più vari e di grande utilità, oltre ovviamente a quello della caccia, purché adeguatamente addestrato, Così il beagle (prego, pronunciatelo bigol) viene usato negli Stati Uniti anche per individuare sostanze sospette negli aeroporti. La polizia americana ne ha addestrati cinquanta per formare la beagle brigade con il compito di garantire la sicurezza degli aeroporti. Che genere di sicurezza? Quella alimentare/vegetale; salsicce, biscotti, pesche, fiori, semi, piante. Una rigorosissima legge federale vieta, infatti, l’importazione sul territorio degli Stati Uniti, di cibo non inscatolato e di tutta una serie di alimenti. Nelle piante e nei semi possono infatti annidarsi germi, batteri e malattie sconosciute in America, che rischiano di scatenare epidemie agricole. Come quella che, nel 1979, colpì le coltivazioni di arance della California, causata da un passeggero proveniente da un paese del Mediterraneo che aveva con sé cibo avariato. Da quel giorno gli Stati Uniti hanno pensato di prendere delle serie contromisure ed i beagle sono lì per farle rispettare.A parte le doti naturali, fra le quali è importantissimo un olfatto supersviluppato, per essere scelti a far parte della beagle brigade — nata nel 1984 a Los Angeles, all’epoca delle Olimpiadi — bisogna superare un particolare tipo di addestramento che dura in media 12 settimane. Oltre a lavorare di naso è importante per un beagle sapersi mantenere calmo in ogni situazione e soprattutto non aver paura dei rumori, così frequenti negli aeroporti. Quando un beagle scopre un «trasgressore alimentare», si siede davanti a lui mettendosi a scodinzolare. Quello magari crede che voglia fargli le feste, invece è il segnale per il poliziotto umano di intervenire. Ecco lo qui il beagle. Ecco il perché della sua crescente diffusione anche in Italia, fra cacciatori e non. Probabilmente più «non» che «sì». Un concentrato di armonia, l’equilibrio dosato della sua struttura fisica che trova un perfetto riscontro nella sua indole. Cane di grande carattere, ostinato ma intelligente, curioso per tutto quello che lo circonda, mite e dolce, aggressivo solo quando gli è richiesto, vale a dire nella caccia. La selezione inglese lo ha plasmato così da vari secoli e così è rimasto. Polivalente e multiuso.
Testo di Massimo Scheggi